Guida alle figure professionali che si occupano della valutazione e del trattamento dei disturbi e dei ritardi del linguaggio
Quando un genitore decide di iniziare un percorso di valutazione del linguaggio per il proprio bambino si può trovare spaesato tra visite, professionisti e percorsi proposti, senza riuscire a capire bene quale sia la strada giusta da seguire.
Ecco quindi un breve scritto per cercare di mettere un po’ di ordine, fermo restando che l’ultima parola spetta all’AULSS di appartenenza.
A chi bisogna rivolgersi per una valutazione del linguaggio?
Innanzitutto occorre differenziare il percorso con l’ASL (convenzionato) da quello privato.
Nel primo caso occorre rivolgersi al CUP, dove verrà richiesta l’impegnativa da parte del pediatra per poter iniziare il percorso di valutazione.
Ogni ASL ha regole diverse (ma anche la stessa può variare le proprie direttive nel tempo) quindi è opportuno richiedere direttamente al centralino quali siano le visite da fare.
Solitamente viene previsto un primo incontro con i soli genitori per aprire la cartella clinica del bambino, che verrà in seguito sottoposto a visita neuropsichiatrica, psicologica e logopedica per avere un quadro generale della situazione; non in tutte le ASL sono previste di prassi la visita foniatrica e quella otorinolaringoiatrica, anche se spesso vengono richieste e quindi svolte privatamente dalle famiglie.
Verrà quindi rilasciata una valutazione scritta e il bambino verrà inserito in lista d’attesa per essere richiamato per il trattamento (con tempi che variano da pochi mesi a 2 anni circa).
Diversa è la questione se ci si rivolge privatamente: dopo un primo incontro con la logopedista, viene deciso con la famiglia, in base alle caratteristiche del bambino, a quale professionista sia più opportuno rivolgersi per poter avere un’indicazione clinica e terapeutica.
Va precisato, infatti, che il logopedista NON PUÒ emettere alcuna diagnosi, non essendo medico, ma può stilare un progetto terapeutico in base a quanto scritto sulla diagnosi rilasciata, appunto, dal medico.
Esiste anche una terza via, in realtà: il centro privato-convenzionato. Anche in questo caso occorrerà informarsi sul percorso previsto dalla struttura contattando direttamente il centralino.
Chi è il neuropsichiatra? E in cosa consiste una sua visita?
Il nome altisonante non deve spaventare, il neuropsichiatra infantile (detto anche NPI) è un medico specializzato per la valutazione dello sviluppo psicomotorio generale e delle sue difficoltà.
È la figura professionale per eccellenza quando si tratta di valutazioni di situazioni complesse, nell’ambito logopedico viene interpellato di fronte a ritardi linguistici importanti o ritardi generali dello sviluppo o ancora quando si sospetta una co-morbilità con altre patologie.
Durante la visita npi vengono valutate le funzioni di base e i riflessi, la grosso motricità e la fine motricità, la coordinazione, il gioco.. ricorda un po’ una visita pediatrica, solo più approfondita.
Quali sono le altre visite che possono risultare utili in caso di ritardo o disturbo del linguaggio?
Come prima indagine si consiglia sempre un esame audiometrico,spesso svolto durante la visita otorinolaringoiatrica (ORL), che ha lo scopo di verificare la capacità uditiva del bambino. In base all’età del bambino può essere effettuato in cabina con le cuffie oppure in campo libero e può prevedere il riconoscimento di parole o suoni (vocale o tonale).
Durante la visita ORL, invece, viene valutata l’integrità del distretto testa-collo (frenulo linguale, frenulo labiale, tonicità generale), dell’orecchio (udito ed equilibrio), del naso (respirazione e apnee del sonno, adenoidi) e della gola (voce e deglutizione, eventuale ipertrofia delle tonsille).
Una volta appurata la buona capacità uditiva, si può decidere di rivolgersi al foniatra, che si occupa della diagnosi e del trattamento delle patologie della comunicazione, tra le quali rientrano le turbe della parola, del linguaggio e della voce, oltre ai disturbi della deglutizione.
Quali sono le figure professionali che possono intervenire nella valutazione e nella riabilitazione dei disturbi del linguaggio?
Naturalmente, la figura deputata a tale scopo è per eccellenza quella del logopedista. Tra i suoi compiti si trovano infatti quello della prevenzione, della valutazione e della cura delle patologie e dei disturbi della voce, del linguaggio, della comunicazione, della deglutizione e dei disturbi cognitivi connessi (relativi, ad esempio, alla memoria e all’apprendimento).
Il logopedista, lavorando solitamente in equipe con altri professionisti, è in grado di redigere un percorso di riabilitazione per obiettivi e con la collaborazione della famiglia può prendere in carico anche bambini molto piccoli per i quali sia necessario lavorare già a livello di prerequisiti al linguaggio orale.
Nel caso di bambini molto piccoli, poco collaborativi o per i quali si sospetti un ritardo psicomotorio, può essere utile il consulto del terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva (TNPEE), che non è un medico, ma che provvederà alla valutazione generale dello sviluppo e potrà redigere un piano di lavoro personalizzato in base agli ambiti in cui ritiene più necessario un intervento (motricità globale e fine, attenzione, coordinazione..).
- di Silvia De Cao per Essere Mamme a Vicenza
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