Una terra prospera, la via attraverso cui una donna può diventare madre, fatta di ciclicità ed evoluzione. Ce ne parlano le amiche di Essere Mamme a Vicenza
Il nostro essere mamme è stato possibile anche grazie alla nostra fertilità.
Ma il percorso non è sempre facile, non per tutte. Alla fertilità si contrappone il suo lato oscuro: l’infertilità.
Questa condizione possa inosservata finché non ci sfiora il pensiero di diventare madri.
Si parla di infertilità quando non avviene concepimento naturale dopo almeno un anno di tentativi.
E’ in quel momento che diventa un problema psicologico, fisico, mentale, spirituale.
L’infertilità arriva a colpire fino al 30% della popolazione femminile, rappresentando un problema tutt’altro che secondario.
I fattori che influenzano la fertilità sono molteplici. Su alcuni di questi possiamo avere pieno controllo, su altri no.
Alterazioni dell’apparato riproduttivo
Questo tipo di fattori possono colpire l’apparato riproduttivo a diversi livelli:
- Se sono le ovaie a non funzionare correttamente si può avere un’ovulazione irregolare (disovulazione) o totale mancanza di ovulazione (anovulazione). Le possibili cause possono essere dovute alla sindrome dell’ovaio policistico o ad insufficienza ovarica.
- Se è l’utero la causa dell’infertilità potrebbe essere a causa di malformazioni (fibromi, polipi) o alterazioni del muco cervicale che impediscono un corretto impianto dell’embrione.
- Se il problema riguarda le tube, si parla di ostruzione o parziale ostruzione delle stesse causate principalmente da infezioni o infiammazioni croniche. Questo ostacola il transito dell’ovocita verso l’utero.
- L’endometriosi è una patologia che causa la formazione di tessuto endometriale al di fuori dell’utero (es. sulle tube o sulle ovaie) impedendo il corretto funzionamento delle strutture in cui si sviluppa.Tutte queste problematiche possono essere trattate a livello medico.
Età
L’età di una donna è un fattore solo parzialmente controllabile ma rappresenta il principale problema quando si parla di fertilità.
Intorno ai 32 anni si ha un primo declino della fertilità, dopo i 37 anni questo diventa più rapido al punto che mano a mano che si avvicina l’età della menopausa le possibilità si approssimano allo zero.
Ambiente
Una grave minaccia per la fertilità ci arriva dai fattori ambientali cui veniamo esposte in modo persistente.
Questi riguardano l’esposizione a pesticidi, metalli pesanti, residui della plastica (es. bisfenoli e pftalati), inquinanti provenienti dalle produzioni industriali, agli agenti chimici contenuti in prodotti cosmetici, per l’igiene della persona e degli ambienti (es. parabeni), nei coloranti per gli indumenti, ecc.
Nell’insieme queste sostanze prendono il nome di distruttori endocrini perché alterano i meccanismi ormonali che regolano i processi riproduttivi, influendo anche su utero e ovaie. Possono agire in due modi: bloccando gli ormoni o sostituendosi ad essi (si dice che mimano gli ormoni).
In ogni caso il risultato è lo stesso: diminuzione della fertilità o totale infertilità.
Alcuni esempi:
- un effetto dei pesticidi (contenuti nei cibi) e dei parabeni (contenuti nei cosmetici) è quello di ridurre i livelli degli ormoni sessuali e anticipare l’insorgenza della menopausa;
- l’esposizione a metalli pesanti invece può compromettere il buon esito di una gravidanza;
- i residui delle plastiche o delle produzioni industriali possono compromettere la funzione dell’utero, contribuire all’endometriosi e ridurre la fertilità a vari livelli.
Noi però abbiamo la possibilità di controllare l’esposizione ad alcuni di questi distruttori endocrini.
Come? Effettuando scelte consapevoli riguardo ai prodotti che acquistiamo (cibi non trattati, cosmetici che non contengono sostanze pericolose, indumenti con tessuti e coloranti naturali, ecc.).
Nel nostro gruppo EmaVi for Future, molte mamme attente ed informate possono aiutarvi in queste scelte dandovi preziosi suggerimenti.
Per altri fattori purtroppo non possiamo fare molto in quanto vengono sistematicamente riversati nel nostro ambiente che ne risulta altamente contaminato. In questo caso la battaglia da condurre è molto complessa, ma va fatta per il bene collettivo.
Stile di vita e dieta
Se uno stile di vita disordinato e un’alimentazione errata possono peggiorare la nostra fertilità, al contrario, delle buone abitudini possono migliorarla notevolmente.
Eccovi alcuni esempi.
Fumo, abuso di alcol e caffè: possono ridurre la riserva ovarica ossia il nostro stock di ovuli, le cartucce che ci possiamo giocare per diventare mamme, diminuendo le chance di concepire e di portare a termine una gravidanza.
Eccessiva attività fisica: comporta alterazioni del ciclo mestruale, fino alla sospensione completa dell’ovulazione per l’eccessiva produzione di alcune sostanze, come il cortisolo.
Stress: un’altra componente che, quando si accompagna ad ansia e depressione, può alterare la maturazione degli ovuli portando ad irregolarità del ciclo mestruale. Chi non ha mai sperimentato un evento del genere?
Purtroppo quasi tutte abbiamo avuto a che fare con periodi difficili e le ripercussioni sul nostro ciclo mestruale sono quasi immediatamente evidenti.
Dieta: è necessario prestare attenzione sia al peso eccessivo che a quello ridotto, perché rappresentano un altro grande problema per il concepimento.
Se essere sottopeso comporta disfunzioni a livello ovulatorio (ciclo mestruale irregolare o amenorrea), il sovrappeso e l’obesità possono alterare la maturazione degli ovociti, ma anche compromettere lo sviluppo e l’impianto dell’embrione.
A questo possiamo aggiungere il rischio di sviluppare, durante la gravidanza, il diabete gestazionale, l’ipertensione e avere un parto prematuro.
Una dieta equilibrata e sana può sicuramente migliorare la fertilità, aumentare le probabilità di concepimento, riducendo i rischi per la gravidanza.
Cosa fare in concreto?
- Tieni sotto controllo il peso: è fondamentale! Iniziare una gravidanza in sovrappeso o in stato di obesità, oltre ai problemi citati precedentemente, può comportare eccessivo accumulo di peso e difficoltà a smaltirlo successivamente.
- Assumi carboidrati buoni, ricchi di fibra, da cereali integrali riducendo tutti gli zuccheri semplici.
- Alterna le proteine di origine animale (carne, pesce, uova, latticini) con quelle di origine vegetale (legumi).
- Scegli bene i tuoi grassi: non è momento di fare una dieta low-fat, è invece il momento di evitare l’assunzione di troppi grassi saturi e grassi del tipo trans. Privilegia i grassi monoinsaturi (olio extravergine di oliva) e polinsaturi (pesce e frutta oleosa).
- Assumi tutte le vitamine di cui hai bisogno da verdura e frutta, che vanno consumate in abbondanza.
- Ricordati di assumere acido folico. Questo non aumenterà la tua fertilità ma certamente aiuta il corretto sviluppo del tubo neurale, che da origine al cervello e al midollo spinale, nelle primissime settimane di gravidanza.
- Assumi un’adeguata quantità di ferro: nei vegetali ce n’è molto di più che non nella carne, solo che è più difficile assimilarlo. Per superare questo problema è necessario assumere anche Vitamina C. Come fare? Torna al punto 5!
- Se non sei sicura di avere una dieta equilibrata, parla con il tuo medico di fiducia che ti aiuti a scegliere un multivitaminico adatto a te.
Affrontare la gravidanza con consapevolezza di ciò che è bene per te e il tuo bambino, ti aiuterà a vivere al meglio questo periodo così delicato e unico della tua vita. Che tu stia pensando ad una gravidanza o che lo sia già, se hai dubbi sulla tua alimentazione, non esitare a rivolgerti ad uno specialista di fiducia che sappia guidarti nel percorso più adatto a te.
Fonti
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6568019/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5479690/
Francesca Rigon – Autrice – cura la rubrica “Una mamma per nutrizionista” per Essere Mamme a Vicenza
Mamma di Raffaele dal primo giorno del 2018. Mi sono laureata in Biologia Evoluzionistica a Padova nel 2009 dove ho conseguito anche un Dottorato di Ricerca in Bioscienze e Biotecnologie nel 2012 e infine un Master Internazionale in Nutrizione e Dietetica con una tesi sullo svezzamento nel 2017.
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Essere mamme a Vicenza da sempre cerca di creare una rete di “sicurezza” per le mamme che fanno le trapeziste in questa società che non sempre le sostiene ed è dalla loro parte. Una mamma, in realtà ogni persona, non ha bisogno di sentirsi giudicata o additata per una scelta, una mamma va accompagnata nel suo personale cammino, il suo e quello del suo bambino. Lei mamma unica, madre di un bambino unico, con le proprie esigenze e uguale a nessun’altro.
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