Un tempo grande ambiente coperto di una domus cittadina e ora uno dei pochi esempi del Nord Italia: è il Criptoportico romano di Vicenza
Il criptoportico romano di Vicenza, scoperto nel 1954 dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto e situato in Piazza Duomo, costituiva un grande ambiente coperto e interrato di una domus della zona sud-occidentale del municipium di Vicenza e rappresenta uno dei pochissimi esempi superstiti in tutta l’Italia Settentrionale per questo tipo di ambiente sotterraneo.
La domus alla quale tale struttura apparteneva doveva svilupparsi nell’area attualmente occupata dal Palazzo Roma e dalla Canonica fino a comprendere, probabilmente, un tratto del giardino del Vescovado. Il suo orientamento grosso modo sudovest-nordest coincide con quello del decumano massimo (odierno Corso Palladio) e ne conferma l’inserimento all’interno della maglia stradale regolarizzata romano di Vicenza.
Se, come sembra, tale reticolato era formato da insulae di circa 80 m di lato, allora la domus occupava circa metà di una di esse.
Della domus il criptoportico costituiva parte del piano interrato, in particolare la parte su cui sorgeva il porticato che delimitava il giardino interno all’edificio (peristilio). Si tratta di una struttura interrata che venne costruita sfruttando il dislivello naturale del terreno e alla quale si accedeva da una scaletta a due rampe con un ingresso piuttosto stretto. La sua realizzazione si data intorno al I sec. d.C., ma il suo utilizzo continua per tutta l’età imperiale. La pianta del criptoportico è a forma di U e misura 29,5 m nel braccio centrale e m 27,35 nei bracci laterali. I due ambienti quadrangolari (vedi pianta, B e C) costituiscono un ampliamento planimetrico del criptoportico, anch’essi spazi interrati della casa.
Dall’ambiente C si diparte, attraverso un vano trapezoidale, un’ulteriore galleria obliqua (in pianta: E), solo in parte esplorata. I tre bracci del criptoportico, larghi circa 3 m e alti 2,85 m, sono coperti con volta a botte in opera cementizia e sono illuminati e arieggiati da una sequenza di 27 finestrelle strombate che si aprivano sul giardino della casa.
Le pareti erano rivestite da un intonaco a marmorino; sono stati trovati in vari punti tre tipi diversi di pavimenti: uno in cubetti esagonali di cotto, un secondo a mosaico, un terzo ancora in cotto. Le tre gallerie, fresche d’estate e riparate d’inverno, costituivano probabilmente un ampliamento abitabile della casa. Gli altri ambienti assolvevano invece, presumibilmente, funzioni di servizio: uno di essi era quasi certamente una dispensa.
Info:
Apertura scuole: da martedì a venerdì ore 9,00-12,00 solo su prenotazione.
Adulti o famiglie: sabato ore 15,00-17,00 e domenica ore 10,00-12,00.
Con l’ora legale, sabato ore 15.00-18.00, domenica ore 9.00-12.00.
Apertura domenica pomeriggio con il mercatino dell’antiquariato (seconda domenica del mese).
Per le visite in altri orari, è necessaria la prenotazione.
Le visite durano circa 30 minuti ed è consentito un massimo di 15 persone a discesa.
Fonte: www.archeoveneto.it
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