Da Mercoledì 6 Giugno a Domenica 10 arriva la 2^ edizione del Festival Gli Stati della Mente – Racconti Limbici, il Festival che ha deciso di utilizzare l’Arte come strumento per aprire il dibattito sulla salute mentale secondo un approccio interdisciplinare e promuovere una riflessione sempre più ampia attorno al tema
Racconti Limbici, tema portante della seconda edizione de Gli Stati della Mente, è l’occasione per narrare della marginalità dell’essere, dell’indefinitezza di pensieri e stati d’animo che racchiudono storie complesse del comportamento umano. Attraverso differenti livelli di narrazione, e continui cambi di prospettiva, il Festival porta all’interno della propria programmazione opportunità per raccontare e raccontarsi divenendo un “raccoglitore” di storie che, in veste di fabula, indagano la sfera complessa delle emozioni, la gestione di queste in un viaggio verso una vera e propria alfabetizzazione.
A quarant’anni dall’emanazione della legge 180 – assorbita poi nella legge 833 – l’intento è quello di riflettere sull’uso delle parole e sul loro significato: di salute e malattia come fenomeni di segno opposto, e del perché salute mentale e non psichiatria. Il termine salute mentale permette di giocare proprio sull’opposizione malattia-salute per renderla un continuum, che non divide più “chi è di là da chi è di qua”, chi ha varcato le porte di un reparto – di psichiatria – e chi invece no. C’è almeno una volta in cui tutti e tutte abbiamo pensato di diventare matti/e, parafrasando le parole di Cirri e Artuso andati in scena al Teatro Astra a sostegno del Festival lo scorso Febbraio. Rimane questo l’intento della nostra iniziativa: restituire l’idea di una continuità, che non divide ma avvicina, in cui il malato torna ad essere un uomo, prima di tutto, con tutti i suoi bisogni e non solo quello della cura della malattia, parafrasando proprio Basaglia.
La ricerca allora si può spostare su benessere, identità, relazioni; sui percorsi che ciascuno di noi mette in atto per muoversi su quel terreno instabile che è la vita, in cui il rapporto con l’Arte, le arti, la creatività, la produzione e l’esposizione al bello, hanno un ruolo fondamentale.
IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL GLI STATI DELLA MENTE 2018
Il Festival, ideato da Petra Cason e che ha visto la sua prima edizione nel 2016, in questi due anni ha saputo crescere e ampliare la propria rete, arricchito dalla presenza di collaborazioni provenienti da tutta Italia, grazie anche all’incontro con Manuela Piccardo, per garantire un respiro più ampio e accurato senza perdere quel radicamento nel territorio, fortemente voluto, e che si desidera continuare a far crescere con partnership inedite.
L’evento è promosso da Laboratorio Arka Associazione Culturale ed è realizzato grazie al sostegno e al patrocinio del Comune di Vicenza e della Provincia e, quest’anno, anche di Vicenza Jazz; importante anche il rinnovato sostegno da parte dell’ULSS 8 Berica, in particolare il Dipartimento di Salute Mentale.
L’evento è realizzato anche con il sostegno di MiBACT e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “S’illumina – copia privata per i giovani, per la cultura”.
La rete delle realtà aderenti al progetto è molto vasta e conta una trentina di partner che spaziano tra realtà istituzionali come Gallerie e Fondazioni, biblioteche e teatri, ma anche realtà associative attive sui temi propri del Festival. Quest’anno il coinvolgimento del Liceo Artistico Boscardin, con la realizzazione di un percorso di performance art, ha dato il via alla collaborazione con le scuole che si vorrebbe ampliare in futuro.
Sono proprio gli artisti PENZO+FIORE che hanno dato l’avvio a questa collaborazione realizzando il laboratorio con gli studenti di una classe 4^ e portandoli alla restituzione pubblica con la performance “Per Davvero” andata in scena allo spazio VOLL.
Da Novembre il Festival non si è mai fermato, arrivando a coinvolgere circa mille persone nei numerosi eventi che hanno animato e accompagnato la città verso questa 2^ edizione. A partire da “Visioni della mente. La salute mentale al cinema”, rassegna curata da Walter Ronzani che, da Gennaio con cadenza mensile, ha proposto incontri tematici presso la sala Lampertico grazie all’intervento di esperti che hanno dialogato con il pubblico a partire dalla proiezione di film e documentari. Sono stati realizzati laboratori esperienziali con due giovani danzatrici: due laboratori di Flamenco inclusivo con Matilde Melanotte, di cui abbiamo potuto assistere anche ad una performance, e quello di training performativo con Anna Altobello.
In aprile è stata inaugurata la mostra “Stati d’animo. Luoghi di una geografia interiore” che espone i collage digitali di Paolo Rinaldi che illustrano l’omonimo volume di Beniamino Sidoti, pubblicato dalla casa editrice Rrose Selavy. L’inaugurazione della mostra presso gli spazi della Fondazione Vignato, partner del Festival, è stata l’occasione per dialogare con Sidoti e Rinaldi sull’idea della geografia emotiva. Lo spettacolo di Cirri e Artuso “Quella volta che ho pensato di diventare matto” ha visto un Teatro Astra al completo, frutto di una virtuosa collaborazione.
Oltre diciannove eventi in cinque giorni per declinare, con diversi strumenti e per diversi interlocutori, il rapporto tra arte, cultura e salute mentale attraverso mostre, dialoghi, laboratori e performance. Sono previsti numerosi approfondimenti teorici sulle tre direttrici tematiche annunciate già durante la Preview di Novembre: rapporto tra arte e “psi”, la ricerca del benessere, donne e psichiatria. Non mancheranno riflessioni dedicate all’attualità della legge 180 ma nemmeno occasioni festose di incontro come il FolleMente Party e l’aperitivo conclusivo nel foyer del Teatro Astra a cura di Pane quotidiano e Bottega Faustino, a seguito dell’esibizione dell’Orchestra Invisibile.
IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL GLI STATI DELLA MENTE 2018
Mercoledì 6 Giugno
Alle 19.00 a Palazzo Cordellina si terrà l’inaugurazione ufficiale del festival e l’apertura dei lavori della seconda edizione. L’evento è a ingresso libero.
Inaugureremo il festival inaugurando per la sezione #mostre la retrospettiva sull’artista afroamericano Thom Shaw “Contrasting opposites: the life and art of Thom Shaw”.
Attraverso un’accurata selezione di opere all’interno della vasta produzione dell’artista nell’ultima e più drammatica fase della sua vita, la mostra consentirà di avvicinarsi ai temi e alle istanze più profonde della ricerca di Shaw.
La mostra rimarrà aperta dal 6 al 10 Giugno. Giovedì 7 e Venerdì 8 l’orario di apertura sarà dalle 16.00 alle 20.00. Sabato e Domenica invece la mostra sarà visitabile anche in mattinata dalle 10.00 alle 13.00 e nel pomeriggio dalle 16.00 alle 20.00. L’ingresso è libero.
La giornata di Mercoledì si concluderà con la #performance “Superfame” con Andrea Sanson e Anna Altobello, attrice e performer che ha già collaborato con Gli Stati della Mente in occasione di “Parterre”, il training performativo volto ad ampliare il proprio vocabolario corporeo che si è tenuto al Porto Burci nelle giornate del 19 e del 20 Maggio. Gli interventi di Anna Altobello sono realizzati grazie al sostegno di MiBACT e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “S’illumina – copia privata per i giovani, per la cultura”. La performance si terrà a Palazzo Cordellina, l’orario di inizio è alle 20.30 e l’ingresso è libero.
Giovedì 7 Giugno
Dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 17.00 nel Giardino della Biblioteca Internazionale “La Vigna” si terrà per la sezione #laboratori “Wurmkosfigure”, un workshop a cura di Wurmkos condotto, tra gli altri artisti, da Pasquale Campanella. WURMKOS è un laboratorio di arti visive fondato nel 1987 a Sesto San Giovanni (Mi); è un luogo aperto, un’esperienza “basagliana” che mette in relazione arte e disagio psichico senza porsi obiettivi di salvezza, nella quale entrano sui diversi progetti, artisti, disagiati e non, critici, persone che collaborano alla realizzazione di opere e testi.
Il progetto “Wurmkosfigure” è un work-in-progress che nasce dall’idea dell’autoritratto. Esposto alla Galleria San Fedele di Milano nel 2010 e all’Archivio Sacchi di Sesto San Giovanni nel 2012, ha visto la partecipazione di diversi gruppi di persone, scuole, comunità di disagio psichico e artisti. Le fasi di lavoro prevedono prima il disegno della propria sagoma, in seguito delle elaborazioni grafiche con tecniche libere, collage, uso del mezzo fotografico e del computer. Infine si passa alla elaborazione e costruzione tridimensionale della sagoma. L’ingresso è libero, consigliata la prenotazione.
Alle 18.00 al Piano Nobile di Palazzo Cordellina si terrà il primo tra i #dialoghi che ci accompagneranno durante il Festival. La tavola rotonda intitolata “Arte e Psi. Quali approcci?” è volta a mettere in dialogo le esperienze di alcune delle realtà più importanti a livello italiano che hanno fatto del rapporto tra arte e psi (psichiatria, psicologia, psiche?) il fulcro del loro operato. Saranno a confronto modalità e approcci diversi, per arricchire e stimolare la riflessione e innescare nuove prese di coscienza. Interverranno al dibattito il Prof. Stefano Ferrari, docente di Psicologia dell’arte presso l’Università di Bologna, fondatore e direttore dei “Quaderni di PsicoArt”; Marco Salustri, referente del Museo Laboratorio della Mente di Roma; l’artista Pasquale Campanella, fondatore del Gruppo e Fondazione Wurmkos onlus di Sesto San Giovanni (Mi). Ingresso libero, su prenotazione.
Alle ore 20.00 il Festival si sposterà presso Valmore Studio d’Arte per l’inaugurazione di “Wurmkos, Partire da due”, un progetto espositivo del gruppo di artisti Wurmkos. L’installazione propone diverse opere che fanno parte di alcuni progetti che Wurmkos ha realizzato in questi ultimi anni, e si presenta come una quadreria dell’Ottocento dove prodotti artistici di diversa natura dialogano tra loro a conferire agli oggetti che la compongono una funzione nuova che va a intensificare le relazioni tra le opere e lo spazio. La mostra resterà aperta fino al 6 Luglio dal Lunedì al Venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.30. L’ingresso è libero e il Sabato e la Domenica è su appuntamento prenotando al numero 0444 322 557.
Venerdì 8 Giugno
Alle 20.30 al Teatro Comunale si terrà lo spettacolo teatrale con Mario Perrotta “Un bés. Antonio Ligabue”, la preziosa collaborazione TCVI. Lo spettacolo si qualifica come un’indagine che approfondisce la figura dell’uomo, lacerato tra la consapevolezza di essere un artista e il rifiuto da parte della società, il suo essere messo a margine. La performance teatrale metterà in evidenza il legame di una comunità con la bizzarria, la diversità, la follia creativa che intimorisce ma che allo stesso tempo permette l’emergere di nuovi equilibri e sguardi inediti. “Un bès” pone il pubblico di fronte a domande scomode sulla pazzia che ci attraversa tutti e ci costringe a porci la domanda: chi è il vero pazzo? L’ingresso è a pagamento, biglietto acquistabile sul sito del Teatro Comunale di Vicenza.
Sabato 9 Giugno
Sabato è la giornata più densa di eventi che spazieranno dal dialogo, al seminario, al gioco.
Si parte alle 10.00 presso le Gallerie d’Italia di Palazzo Leoni Montanari con “Il corpo racconta. Incontro con la Psicosomatica” Claudio Riva, psicologo e psicoterapeuta, introdurrà la conferenza attraverso l’analisi di un rapporto poco visitato, quello tra Scuola e Psicosomatica. A seguire la Dott.sa Maria Pusceddu, biologa e psicologa di formazione analitica junghiana, sporgendosi oltre il paravento dei sintomi corporei rifletterà su ciò che il corpo è in grado di raccontare e su quanto siamo disposti ad ascoltarlo. L’evento è a cura dell’Associazione Oikos Vicenza. A seguire, per i partecipanti all’incontro è prevista una visita guidata alla mostra “La seduzione. Mito e arte nell’antica Grecia”, a cura dei Servizi Educativi delle Gallerie. L’ingresso è libero, su prenotazione.
Durante il pomeriggio gli eventi proseguono al Centro Diurno Riabilitativo Terapeutico S. Felice, un luogo denso di memoria nel quale non mancheranno attività nelle quali il pubblico sarà coinvolto in prima persona.
Alle 15.30 per la sezione #laboratori si terrà “Il corpo in famiglia”, laboratorio autobiografico condotto dalla Dott.ssa Patrizia Garbin, psicologa psicoterapeuta con formazione in terapia sistemico familiare e relazionale. Dai ricordi della corporeità vissuta in famiglia si cercheranno di delineare i temi fondamentali della costruzione identitaria e affettiva che nasce e si esprime attraverso il corpo e le relazioni intime. Il laboratorio è rivolto agli adulti che desiderano rileggere l’origine della propria storia e a quelli che si trovano nel pieno dell’avventura di essere genitori di bambini o adolescenti. L’ingresso è libero, su prenotazione.
Ma non sarà l’unico laboratorio, infatti alla stessa ora si svolgerà “Il corpo e il gioco della sabbia” condotto dalla Dott.ssa Donatella Bernardele, pedagogista psicologa con formazione junghiana. Il Gioco della Sabbia è una pratica che facilita la comunicazione con se stessi attraverso oggetti e materiale di varia natura. I partecipanti saranno invitati a rappresentare la percezione del proprio corpo utilizzando oggetti messi a disposizione oppure creandoli con argilla o altri materiali. Si giocherà con la sabbia condividendo con il gruppo gli oggetti scelti o realizzati, che contribuiranno a far emergere il racconto di sé. Ingresso libero, su prenotazione.
Sempre alle 15.30 a S. Felice ma per la sezione #dialoghi si parlerà di “Identità esposte in corpi trans-formati. Tatuaggi, piercing e chirurgiche attualità” con la Dott.ssa Anna Periz, psicologa psicoterapeuta di orientamento junghiano, e il Dott. Giovanni Frigo, psicoterapeuta e antropologo culturale. L’incontro è volto ad accettare la sfida ad essere guardati che i nostri corpi lanciano. Nel mondo psichedelico dell’immagine si tenterà di dialogare con ciò che non ha voce ma molto corpo, chiedendo all’Arte se esso sia la nuova tela su cui dipingere o se ne rappresenti la definitiva sparizione e il trionfo del feticcio. Il seminario si apre a coloro che si interrogano sulle modificazioni corporee, come interagiscono sull’identità personale, e come sono accolte e pensate nella società odierna. Ingresso libero, su prenotazione.
Alle 17.00 il Festival si sposterà ai Chiostri di Santa Corona per “La ricerca del benessere psicologico. Un dialogo tra cultura, corpo, natura e arte come percorsi”. Condotto da Andrea Danieli, direttore del dipartimento di Salute Mentale ULSS 8 Berica, che porterà la propria esperienza professionale e di ricerca in dialogo con Titino Carrara, attore, regista e drammaturgo nonché socio fondatore della compagnia “La Piccionaia” e Pierangelo Bordignon, attore, formatore e docente universitario, che metteranno in relazione il benessere all’espressività artistica; Mauro Saterini referente per la sezione “montagnaterapia” del C.A.I. di Vicenza si occuperà del rapporto tra natura e benessere e Manuela Piccardo, responsabile scientifica del festival, parlerà della dimensione legata al corpo. Ingresso libero, su prenotazione.
Alle 21.15 sarà il turno di “Caves. Surround live-set” a Palazzo Trissino. “Caves” è una performance a cura di David Caliaro, produttore musicale vicentino che dopo un periodo lavorativo a Roma ha deciso di concentrare la propria attenzione sul legame tra musica e immagine. Realizzata in collaborazione con Andrea Santini, “Caves” é una performance musicale per una selezione di video documenti girati all’interno di alcune tra le grotte più spettacolari del mondo. Con questo progetto Caliaro vuole rendere omaggio ai percorsi accidentati che guidano a una visione nuova, alla scoperta della bellezza attraverso ciò che atterrisce, e alla natura come modello e soluzione di felicità. L’ingresso è a pagamento. Il costo viene saldato in sede di evento.
Alle 22.00 presso Bottega Faustino in Piazzetta Goffredo Parise si svolgerà uno degli eventi conviviali promessi: il “FolleMente Party”, un momento pensato per danzare sui ritmi del Dj-set di Franky Suleman. L’ingresso è libero.
Domenica 10 Giugno
La giornata conclusiva del Festival sarà ricca di eventi, una trama che mette Vicenza in relazione con Trieste e Napoli, con un finale d’eccezione che arriva dall’Oltrepò pavese.
La giornata ha inizio alle 10 alle Gallerie d’Italia di Palazzo Leoni Montanari con “Donne e Psichiatria: sofferenza psichica e specificità di genere – sul solco di Assunta Signorelli”. La tavola tematica è stata dedicata alla Dott.ssa Signorelli, recentemente scomparsa, che avrebbe dovuto presiedere il tavolo. Lavorare sul suo solco significa tentare di portare avanti un approccio legato alla “differenza”, raccontando anche delle esperienze di quelle realtà che tentano o hanno tentato di mettere in pratica tale approccio. Ne parleremo con le Dott.sse Valentina Botter e Alessandra Oretti da Trieste, collaboratrici della Signorelli, grazie anche alla partecipazione di una delle figlie, Ivana Cerato, che cercherà di raccontare a chi non ha potuto conoscerla chi era Assunta. Per il territorio avremo invece la presenza di Alessandra Sala, psichiatra della ULSS 8 Berica, e di Rossana Riolo, psichiatra, psicoterapeuta, responsabile del Centro di Salute Mentale di Camposampiero (PD) e referente dell’Ambulatorio “Mamme senza depressione” dell’ULSS 6, entrambe socie di Kairos Donna. A seguire gli autori Dario Stefano Dell’Aquila e Antonio Esposito, amici e collaboratori di Assunta Signorelli, ricercatori sul tema della psichiatria e delle istituzioni totali, presenteranno il libro “Storia di Antonia” per una riflessione sui 40 anni della legge 180 da una prospettiva di genere. L’ingresso è libero su prenotazione.
Alle 15.30 sarà la volta del sesto e ultimo appuntamento con “Visioni della Mente. La salute mentale al cinema”, rassegna iniziata lo scorso Gennaio e che ha accompagnato la città fino al Festival. Il dialogo verterà sui “Luoghi della Cura” con la proiezione di “Je so’ pazzo” per la regia di Andrea Canova che sarà presente in sala. Vincitore del premio per il miglior lungometraggio dello Spiraglio Film Festival della Salute mentale, “Je so’ pazzo” è un docufilm che racconta l’ex OPG Sant’Eframo, nel cuore di Napoli, attraversandolo nei luoghi della memoria insieme a Michele Fragna e alla sua esperienza di internamento, fino a testimoniare l’attuale processo di riconversione che ogni giorno avviene grazie al lavoro del Collettivo partenopeo “Je so’ pazzo”, che ha trasformato quello che era un luogo di reclusione in uno spazio aperto di cittadinanza attiva. Seguirà il dibattito a cura di Walter Ronzani. Ingresso a pagamento. Il costo viene saldato in sede di evento.
L’evento conclusivo sarà l’esibizione “Orchestra Invisibile. Tra musica e autismo” che si terrà alle 18.30 al Teatro Astra. Condotti da Pierluigi Politi suoneranno i musicisti di Cascina Rossago, la prima fattoria sociale italiana disegnata sulle caratteristiche di giovani adulti affetti da autismo a basso funzionamento. Si tratta di grande gruppo musicale – qui in versione light – che ha scoperto il jazz come strumento di comunicazione, grazie all’intuizione del professor Pierluigi Politi, coordinatore del progetto e musicista. L’evento è eccezionale proprio perché sono rare le occasioni in cui l’Orchestra suona fuori dalla Comunità e sarà dunque un’occasione speciale per Vicenza che darà il proprio benvenuto all’Orchestra con la presenza del musicista vicentino Filippo Mampreso, che si affiancherà agli “Invisibili”. Evento patrocinato da Vicenza Jazz. A seguire aperitivo offerto da Pane Quotidiano e Bottega Faustino nel foyer del teatro. L’ingresso è a pagamento, biglietto acquistabile sul sito del Teatro Astra.
Durante tutta la durata del festival sarà possibile visitare le #mostre :
“Stati d’animo. Luoghi di una geografia interiore” presso la Fondazione Vignato, partner del festival. Sono esposti i collage digitali ad opera di Paolo Rinaldi ispirati al libro del ludologo Beniamino Sidoti. Stati d’animo intesi come vere e proprie nazioni di una geografia emotiva e i collage come cartoline del viaggio che li attraversa. La mostra è aperta dal 19 Aprile al 10 Giugno dal Lunedì al Venerdì dalle 8.30 alle 19 e Sabato dalle 9.00 alle 12.30. L’ingresso è libero.
“Non siamo soli” mostra fotografica di Ilaria Iacoviello. Il progetto nasce dalla volontà di dare voce al racconto di persone affette da disturbi psichiatrici, lasciandoli liberi di costruire un canale comunicativo con il mondo dei “sani” attraverso la propria immagine e la propria storia. In collaborazione con Centro Rindola, che ospita l’esposizione. Mostra aperta dal 31 Maggio all’8 Giugno dal Lunedì al Venerdì dalle 9.00 alle 15.00. Ingresso libero.
Per gli eventi su prenotazione e a pagamento consultare la pagina www.glistatidellamente.com/eventi
Per informazioni scrivere a info@glistatidellamente.com o chiamare il 370 3445584
Giornalista veneta da sempre appassionata ed esperta di comunicazione a 360° tra copywriting, digital strategy, Social Media, scrittura SEO oriented, anche telegiornalista e presentatrice.
Ilaria ama parlare, scrivere e raccontare storie, soprattutto se riguardano ciò che è bello, dalle arti alle idee e ai personaggi.
Multitasking creativa dal digitale alla carta stampata, collabora con diverse realtà editoriali internazionali in particolare negli ambiti della cultura, dello spettacolo, degli eventi, dello sport e dell’innovazione.
Nel corso degli ultimi anni ha creato numerosi progetti di informazione e approfondimento sul digitale (e non solo), tra cui King’s Road magazine, I Diari di Casanova, CreatiVity stories e Cosa Fare in Veneto.
È l’ideatrice e direttrice anche di Gatte Vicentine, il magazine dedicato alle donne della sua città, Vicenza, nato dalla volontà di unire l’informazione di stampo giornalistico, gli approfondimenti tra lifestyle e storie e i contributi di personalità, associazioni, ordini e realtà del territorio al servizio delle donne.