donne e alcool rischi bere in veneto donne venete donne vicentine gatte vicentine cosa fare a vicenza

Donne e alcool: un po’ di chiarezza sui rischi

Donne e alcool: un po’ di chiarezza sui rischi

I problemi derivati dall’uso eccessivo di alcolici e superalcolici delineati dalla Commissione Giovani Medici dell’Ordine Provinciale di Vicenza: quali rischi per le donne?

Quando si parla di donne e alcool, le statistiche sono chiare: per l’ISTAT tra il 2006 e il 2016 le consumatrici giornaliere sono scese da 4 milioni 463 mila a 3 milioni 138 mila (-29,7% contro -23,2% dei maschi), ma aumentate quelle che fanno uso di bevande alcoliche fuori dei pasti, da 4 milioni 52 mila a 5 milioni 250 mila (+29,6%). Le consumatrici occasionali passano invece da 9 milioni 608 mila a 10 milioni 641 mila (+10,8%). Nel 2016, inoltre, ha dichiarato di aver consumato alcol almeno una volta l’anno il 77,3% degli uomini contro il 52,9% delle donne.
L’organismo femminile, rispetto a quello maschile, risulta essere più vulnerabile agli effetti dell’alcol: come spiega la Commissione Giovani Medici dell’Ord. Provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Vicenza.

I rischi dell’uso eccessivo di alcool

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) attribuisce all’alcol più di 3 milioni di morti all’anno nel mondo, ossia il 6% di tutti i decessi, oltre ad una altrettanto grande quota di disabilità e malattia. Dopo fumo ed ipertensione arteriosa, l’alcol rappresenta la terza causa evitabile di morte prematura per malattie di tipo cardiovascolare o tumorale. È una sostanza tossica che crea dipendenza, un cancerogeno certo (appartiene al gruppo 1 di sostanze cancerogene per l’uomo secondo lo IARC International Agency for Research on Cancer) ed è fattore di rischio riconosciuto per oltre 200 malattie.
Arreca danno al tratto digestivo dove viene assorbito e metabolizzato: a questo livello è responsabile o aggravante di esofagiti, gastriti, pancreatiti, oltre che steatosi epatica, epatite ed in ultima cirrosi epatica e tumore del fegato. Il carcinoma epatico è solo forse il più noto di quelli alcol-correlati a carico del sistema digerente. L’abuso alcolico può infatti provocare anche il tumore della bocca e della faringe, della laringe, dell’esofago e del colon-retto. L’alcol è estremamente tossico per le cellule nervose sia centrali che periferiche, tanto da esser riconosciuto come principale causa evitabile di demenza giovanile (prima dei 65 anni), in particolar modo nei maschi, secondo quanto afferma uno studio francese di recente pubblicato su Lancet. L’alcol è un importante fattore di rischio anche per malattie cardiovascolari come l’infarto miocardico. Esso interferisce anche con il sistema endocrino e riproduttivo, determinando infertilità, impotenza, calo del desiderio ed alterazioni ormonali. Purtroppo ha anche un importante ruolo in alcune forme di tumore della mammella. I decessi alcol-correlati non sono però da ascriversi solo a malattia, basti pensare agli incidenti stradali: in Europa, nella fascia d’età 15-29, il 25%dei decessi tra i ragazzi e il 10% dei decessi tra le ragazze è provocato da guida in stato di ebbrezza.

Il rischio del binge drinking e la situazione in Veneto nel rapporto donne e alcool

Il consumo alcolico è in aumento secondo i dati ISTAT. Ad aumentare sono i consumatori occasionali di grandi quantità di bevande alcoliche assunte rapidamente, soprattutto a digiuno o fuori pasto. Si tratta del “binge drinking”, il bere per ubriacarsi, fenomeno che riguarda prevalentemente gli uomini e che si esprime maggiormente nella fascia di età 18-24 anni. La prevalenza nazionale di consumatori maschi di quest’età è del 25,3%, quella veneta del 38,3%. Per le femmine, il dato nazionale tra i 18 e i 24 anni è del 10,4%, quello veneto del 18,6%.

Tuttavia aderiscono a questo costume anche gli adolescenti e preadolescenti, già a partire dagli 11 anni e con una quota significativa di femmine. Prima dei 18 anni beve in Italia il 22,4% dei maschi e il 13% delle femmine. In Veneto le percentuali si alzano e si attestano al 24,5% tra i maschi e al 22,4% tra le femmine. Le bevande maggiormente oggetto di consumo nel binge drinking sono aperitivi di gradazione alcolica medio-alta e superalcolici.

Moderare il consumo di alcol è la prima regola

Ma qual è la quantità soglia per sperare di non incappare in danno? Le risposte sono “less is better” e “dipende…”. La capacità di metabolizzare l’alcol risente di diversi aspetti: si differenzia a seconda dell’etnia, è minore nelle donne e negli anziani, è del tutto inefficiente fino ai 16 anni e poco efficiente fino ai 21. Queste ultime categorie di persone sono quelle più vulnerabili nei confronti del danno da acool.
È sempre consigliabile bere durante i pasti principali, scegliere bevande a bassa gradazione alcolica e consumarle lentamente. Le quantità soglia sono le seguenti: 2 unità alcoliche al giorno per gli uomini, 1 per le donne e gli over-65, 0 per gli under-18. Una unità alcolica corrisponde a 12 g di alcol puro, ovvero a un bicchiere di vino da 125 ml, una lattina di birra da 330 ml, un bicchierino di superalcolico da 40 ml, un aperitivo da 80 ml.

Mai alla guida!

Bere alla guida è proibito per legge con soglia di acolemia pari a  0,5 g/l e 0 g/l in particolare per neopatentati, per i minori di 21 anni e per i professionisti al volante. A questi livelli di alcolemia raddoppia il tempo di reazione e frenata, riduce il campo visivo in particolar modo quello laterale e altera la percezione di distanza e velocità. Il tempo per azzerare l’alcolemia è di 2-3 ore per ogni bicchiere bevuto (1-2 ore se non si è digiuni).

 

Per approfondire:
www.salute.gov.it
www.epicentro.iss.it
www.istat.it
www.airc.it 

Ti piace? Condividilo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *