Nel libro di Gianluigi Bonanomi si parla dell’uso consapevole della tecnologia e dei social network da parte dei genitori. Lo chiamano “sharenting”…
La scrittrice Blair Koening, creatrice del blog Cynicalmother.com, ha affermato:
«Stanca delle immagini postate sui social media di ecografie e vasini, ho pensato di creare un blog in cui le persone potessero sfogare la propria frustrazione e condividere alcuni casi di too-much-informations postati dai genitori su Facebook, Twitter, ecc. estremamente fuori luogo, circa le feci del proprio bambino, gli aggiornamenti dalla sala parto e tutte quelle immagini che potrebbero sembrare carine ma che in realtà non sarebbe il caso il mondo vedesse».
La genesi di questo libro è simile. Da anni il giornalista e formatore Gianluigi Bonanomi gira l’Italia con seminari e workshop sull’uso consapevole della tecnologia. Nel corso del tempo si è però reso conto che il focus andava spostato dai ragazzi ai genitori, gli immigrati digitali. Papà e mamme, invece di fare da angeli custodi dei propri figli, rappresentano sempre più spesso il problema: l’abitudine di condividere online (share) informazioni, immagini e video dei bambini da parte propri dei genitori (parenting) è talmente diffusa da meritarsi un neologismo: sharenting.
Il 20% dei genitori ha postato almeno una volta foto anche imbarazzanti dei figli e l’88% delle mamme italiane pubblicano foto sui social ad insaputa dei figli (se già consapevoli, s’intende).
Questo libro affronta il fenomeno sharenting da diversi punti di vista. Illustra le motivazioni e i dati del fenomeno ma soprattutto le conseguenze, in ottica privacy, cyberbullismo, furto di identità e altro. Completano il testo alcuni consigli (share with care), interviste a esperti e un test di auto-valutazione sullo sharenting.
REGOLE DEI PEDIATRI
Uno studio presentato a San Francisco alla conferenza annuale dell’American Academy of Pediatrics, ente che riunisce i pediatri americani, elenca sette regole messe a punto da un gruppo guidata da Bahareh Keith e Stacey Steinberg, una pediatra e una professoressa di legge dell’Università della Florida, per le condivisioni sicure. Eccole:
- familiarizzare con le policy, le regole, relative alla privacy dei vari siti in cui si vogliono condividere foto o informazioni;
- creare un alert che invia una notifica ogni volta che il nome del proprio bimbo appare in un risultato di un motore di ricerca;
- non condividere pubblicamente informazioni relative ad esempio al comportamento del bambino;
- essere molto cauti nell’inserire la localizzazione quando si “posta” la foto del piccolo;
- dare il “potere di veto” su immagini, informazioni e tutto ciò che riguarda il bimbo;
- non postare immagini che mostrino il bimbo o bimba in qualsiasi stato di nudità;
- prendere sempre in considerazione l’effetto che la condivisione può avere sul benessere attuale e futuro del bambino.
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