La cantante vicentina Annabit mette in una canzone amara il mondo degli annunci di lavoro
Per il lancio del nuovo singolo “Cercasi Giovane Brillante”, Annabit ha pubblicato, sulle sue pagine social, dei finti annunci di lavoro nei quali si ricercano “laureati con esperienza” e “ragazze bella presenza, ma senza intenzioni di gravidanza”.
“Annunci finti, certo, forse troppo espliciti, ma non così lontani da quelli che si trovano nei portali di ricerca di lavoro e non così distanti dalle richieste che talvolta vengono fatte durante i
colloqui a chi sta cercando un impiego. Mentre ascoltiamo il brano, sembra di sentire persone a noi vicine che hanno ricevuto proposte di lavoro per compensi al limite della fame, stage nei quali non c’era nemmeno un rimborso benzina, ricompense in visibilità.
C’è anche il lamento di un imprenditore che reputa i giovani svogliati e con poca voglia di fare, ma che non ci ha pensato due volte a mandare il proprio figlio all’estero”.
IL VIDEO di ANNABIT
Annabit si guarda attorno e mette dentro a questo brano, creato con rumori d’ufficio assieme alla music producer BABE, un testo lucido e amaro sulla situazione lavorativa attuale:
“Non importa essere onesti e dediti al mestiere, bisogna essere comunicatori concorrenziali, saper empatizzare con l’acquirente e vendere ad ogni costo qualunque cosa, anche ad amici e parenti, se serve. Non c’è il tempo di crescere per gradi, non c’è il tempo di lasciare che qualcuno impari, tutti devono rispettare e adempire le richieste da subito. Non fa nemmeno scalpore l’annuncio finto che sta girando in questi giorni online in cui si propone un tirocinio con “pagamento al contrario”, ovvero pagando 15€ l’ora si può lavorare nella data azienda pur di averla scritta nel CV”.
Irene Lay, attrice poliedrica triestina, è la protagonista del videoclip che vede una giovane ragazza nel vortice di un burnout lavorativo. Vive per lavorare, spreca quel poco denaro guadagnato per cose futili finendo ubriaca sul divano di casa ad attendere un altro giorno uguale al precedente.
Una visione forse pessimistica, ma che rispecchia la realtà di molti giovani che si rifugiano in alcool, psicofarmaci, droghe e consumismo per poter evadere da una vita forse lontana da quella che si prospettavano. Scappano forse da una società che chiede loro di essere sempre al top, sempre operativi, sempre sul pezzo… ma quando si spegne il cellulare e si chiudono i social, la realtà appare molto meno patinata e luminosa e il divario tra reale e digitale si fa sempre più grande.
Il nome Annabit nasce dall’unione di Anna + bit. “Anna” è un nome palindromo che si può leggere in due direzioni opposte, ma nessuno può dire quale sia il diritto e quale il rovescio. Ci sono un lato più oscuro e uno più nitido, ma all’interno ci sono molte sfaccettature, molti sentimenti che convivono, combattono e talvolta non si parlano dentro alla stessa anima.
Il “bit” informatico invece è la decisione tra due soluzioni egualmente possibili, lo 0 o l’1, il nulla o l’unità, il vuoto o la materia, rumore o silenzio. Il bit è quel concetto astratto, fragile e impalpabile che è alla base del mondo così come lo conosciamo oggi: conti in banca, dati sensibili, privacy, immagini, messaggi d’amore, musica… tutto è “bit” quasi come se vivessimo dentro a “Matrix”. Da questi due insiemi di significato è nato il nome Annabit.
Il disco d’esordio che contiene “Cercasi Giovane Brillante” si intitola Né con Speranza Né con Timore ed è presente in tutti i negozi digitali di musica: Spotify, iTunes, YouTube, Amazon, Soundcloud ecc.
Le canzoni parlano dell’ “essere umani” in società iper-tecnologiche, di amori cibernetici, di lutti e di momenti effimeri.
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