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Microcredito Donna: un supporto per ripartire – Gatte Vicentine

Microcredito Donna: un supporto per ripartire – Gatte Vicentine

Un progetto di supporto alle donne che vogliono creare la propria impresa: ecco Microcredito Donna

Il progetto Microcredito Donna è uno strumento di aiuto per tutte le donne che vogliono “ripartire da sé” ovvero avere la possibilità di creare una propria impresa, senza dover fornire garanzie reali alla banca o chiedere aiuto alla famiglia.
Il microcredito d’impresa o di lavoro autonomo prevede finanziamenti fino a 25.000 euro, per favorire l’avvio o l’esercizio di attività di lavoro autonomo o di microimpresa a persone fisiche, società di persone, s.r.l. semplificate, associazioni o società cooperative.
Maggiori informazioni possono essere richieste all’Ente Nazionale per il Microcredito.

Cos’è il microcredito?

Il microcredito è uno strumento di sviluppo economico che permette l’accesso ai servizi finanziari alle persone in condizioni di povertà ed emarginazione. Il microcredito viene definito come “credito di piccolo ammontare finalizzato all’avvio di un’attività imprenditoriale o per far fronte a spese d’emergenza, nei confronti di soggetti vulnerabili dal punto di vista sociale ed economico, che generalmente sono esclusi dal settore finanziario formale“.
Nei paesi in via di sviluppo milioni di famiglie vivono con i proventi delle loro piccole imprese agricole e delle cooperative nell’ambito di quella che è stata definita economia informale. La difficoltà di accedere al prestito bancario a causa dell’inadeguatezza o della mancanza di garanzie reali e delle microdimensioni imprenditoriali, ritenute troppo piccole dalle banche tradizionali, non consente a queste attività produttive di avviarsi e svilupparsi libere dall’usura.
I programmi di microcredito propongono soluzioni alternative per queste microimprese e in un certo senso sono paragonabili ai prestiti d’onore.

Negli ultimi anni, inoltre, sono in corso tentativi di diffusione del microcredito (con gli adattamenti opportuni) anche nelle economie avanzate a sostegno dei cosiddetti “nuovi poveri“, cioè non solo coloro che nei paesi sviluppati vivono sulla soglia della sussistenza o al di sotto di essa e che possono trovarsi in gravi difficoltà di fronte a spese improvvise anche di piccola entità, ma soprattutto per la piccola impresa e gli artigiani che dai canali tradizionali non possono accedere e si devono rivolgere quindi al social lending o prestiti peer-to-peer. Questa area del microcredito può essere definita come sostegno al fabbisogno finanziario indistinto (oltre il 70% delle attività e dei programmi promossi). Sempre nell’ambito dei paesi sviluppati, esistono altre dimensioni sostenute dal microcredito: avvio e sostegno di attività economiche (oltre il 20% dei programmi promossi in Italia nel 2006 con una probabilità di restituzione del credito relativamente alta), definibile come “lotta all’esclusione finanziaria” sostegno durante gli studi universitari (9,5% dei programmi promossi in Italia nel 2006).

Cosa fa il progetto Microcredito Donna?

ENM non è un ente erogatore, quindi non dà direttamente del denaro, ma indirizza la futura imprenditrice verso le soluzioni disponibili.
E, riassumendo:

1. è uno strumento che contribuisce a compensare il divario di genere esistente, nell’accesso al credito tradizionale.

2. Promuove lo sviluppo di specifici modelli e strumenti di microcredito in un’ottica di genere.

3. Valuta la performance sociale dei programmi rivolti alle donne.

4. Sensibilizza gli operatori del credito.

5. Fornisce un’informazione mirata al target femminile sugli strumenti microfinanziari.

6. Promuove una community di soggetti interessati al microcredito femminile.

7. Contribuisce alla formazione della cultura imprenditoriale e finanziaria femminili.

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