È nato un decalogo di parole ed espressioni da bandire nel raccontare i tragici episodi di violenza sulle donne. Perché anche le parole sono importanti
Il occasione della tappa fiorentina del progetto “Stop alla violenza di genere. Formare per fermare“, promosso dal Gruppo Menarini e accreditato dall’Ordine dei Giornalisti della Toscana presso l’Ordine Nazionale, è stato creato un decalogo con le parole da bandire quando si parla di violenza contro le donne.
Per aumentare la consapevolezza e aiutare i professionisti dell’informazione a trovare sempre le parole giuste, è stato messo a punto un elenco di parole, stereotipi e luoghi comuni da evitare, strumento pratico per parlare di violenza sulle donne in modo appropriato.
Il decalogo
Le parole possono far seguire alla violenza fisica una violenza psicologica. Questo decalogo è nato per aiutare i media ma anche l’opinione pubblica ad affrontare il tema nella maniera più opportuna.
E allora diventano da bollino rosso le espressioni ‘amore malato‘, ‘raptus‘, ‘lei lo tradiva‘, ‘se l’è cercata‘, ‘perchè lei non lo ha lasciato?‘, ‘era un bravo ragazzo, un padre buono‘, ‘follia‘, e le informazioni su come era vestita, i particolari raccapriccianti, l’indicazione sul tipo di ferite.
Violenza sulle donne: i dati
In Italia nel 2018 sono state uccise 69 donne e sono 7 milioni quelle che sono state picchiate, maltrattate o violentate. Guardando indietro, dal 2000 ad oggi si è consumata una vera e propria strage con 3.100 vittime.
Mariti e compagni sono nel 70% dei casi i responsabili della violenza, che è trasversale a culture, classi sociali, etnie e religioni.
fonte: Ansa
Giornalista veneta da sempre appassionata ed esperta di comunicazione a 360° tra copywriting, digital strategy, Social Media, scrittura SEO oriented, anche telegiornalista e presentatrice.
Ilaria ama parlare, scrivere e raccontare storie, soprattutto se riguardano ciò che è bello, dalle arti alle idee e ai personaggi.
Multitasking creativa dal digitale alla carta stampata, collabora con diverse realtà editoriali internazionali in particolare negli ambiti della cultura, dello spettacolo, degli eventi, dello sport e dell’innovazione.
Nel corso degli ultimi anni ha creato numerosi progetti di informazione e approfondimento sul digitale (e non solo), tra cui King’s Road magazine, I Diari di Casanova, CreatiVity stories e Cosa Fare in Veneto.
È l’ideatrice e direttrice anche di Gatte Vicentine, il magazine dedicato alle donne della sua città, Vicenza, nato dalla volontà di unire l’informazione di stampo giornalistico, gli approfondimenti tra lifestyle e storie e i contributi di personalità, associazioni, ordini e realtà del territorio al servizio delle donne.